Fumano di meno ma faticano di più a smettere. È questo il quadro riassuntivo che descrive le abitudini delle fumatrici italiane. Il ritratto emerge da una campagna per la prevenzione della cardiopatia ischemica condotta, attraverso un questionario, dal Servizio di prevenzione e protezione (Spp) del Consiglio nazionale delle ricerche in alcune sedi romane dell’Ente, nell’ambito del Progetto Promozione e Tutela della Salute.
Lo studio è iniziato nel 2000 e ha coinvolto 285 donne (63%) e 174 uomini (37%) di età compresa tra i 25 ed i 65 anni, con attività di tipo impiegatizio.
«L’età media è identica nei due sessi (48 anni) e analogo è il numero medio di anni di fumo (24 per gli uomini, 25 per le donne)», spiegano Roberto Volpe e Gianluca Sotis dell’Spp del Cnr che aggiungono: «benché non vi siano differenze significative nelle percentuali di fumatori (35% del genere femminile e 37% di quello maschile), le donne in media fumano meno: 10 sigarette al giorno, contro le 16 degli uomini».
La situazione ha una doppia faccia, perché se da una parte il gentil sesso è meno attratto dalla sigaretta è stato riscontrato che una volta provato il piacere della nicotina, le donne mostrano meno capacità di abbandonarne la dipendenza.
»Seppure in entrambi i sessi oltre la metà sia intenzionata a smettere (60% donne e 68% uomini) e oltre i due terzi ci abbia già provato una o più volte », spiegano gli esperti, «il 10% delle donne teme di non riuscirci, contro il 2% degli uomini che pensa di non farcela. Una forza d’animo confermata dal primato maschile negli ex fumatori: ha smesso di fumare il 30% dei maschi, a fronte del 17% delle donne.
